Come vengono riciclati i materiali ferrosi? Se lo chiede chi manifesta una certa curiosità per i temi dello sfruttamento del suolo e della protezione ambientale. Se lo chiede, tuttavia, anche chi individua nel riciclo una opportunità per la propria azienda, in una prospettiva di approvvigionamento sostenibile e a basso costo delle materie prime.
Ne parliamo qui, fornendo qualche informazione utile su come vengono riciclati i materiali ferrosi e introducendo, in chiusura, uno dei partner più affidabili per le imprese che intravedono nel riciclo una risorsa: EcoSchino.
Ecco come vengono riciclati i materiali ferrosi
I materiali ferrosi sono tra me le risorse più riciclabili in assoluto. La percentuale di recupero è altissima, vicina al 100%. Basti pensare che il 40% della materia prima ferrosa correntemente utilizzata nell’industria è in realtà “riciclata”. Ciò dovrebbe rassicurare anche sulla sua efficacia, che non ha nulla da invidiare alla materia prima “nuova”.
Dunque, come si riciclano i materiali ferrosi? Per farsi un’idea è bene indagare sulle fasi che portano al riciclo del materiale ferroso più ambito: l’acciaio. Ecco un prospetto.
- frazionamento. Il primo passo consiste nella separazione dell’acciaio dagli altri materiali ad essi associati. Lo scopo è ottenere un acciaio puro. Per l’occasione,si utilizzano sistemi magnetici, che si caratterizzano per un'elevata precisione e per una spiccata rapidità.
- frantumazione. La seconda fase consiste nella frantumazione, che avviene mediante macchinari appositi. Successivamente, viene condotto all’interno delle presse dove viene compattato.
- fusione. Il momento clou consiste proprio nella fusione, che permette la “rinascita dell’acciaio”. Esso si trasforma di nuovo in materia prima, pronta a essere lavorata.
- modellamento nella forma del semilavorato. L’ultima fase consiste nel modellamento in semilavorati, pronti per essere impiegati nelle attività di produzione.
L’importanza del riciclo dei materiali ferrosi
Il riciclo dei materiali ferrosi è certamente una soluzione per ridurre lo sfruttamento ambientale e per rendere le attività produttive più sostenibili. Tuttavia, genera benefici più concreti, di tipo economico. I motivi sono essenzialmente due.
I materiali ferrosi provenienti dal riciclo sono in genere meno costosi rispetto alla materia prima “nuova”. Il risparmio è rilevante, soprattutto se si attua una economia di scala.
Le aziende medesime possono inserirsi all’interno del circuito del riciclo, vendendo i rifiuti ferrosi a ditte che curano direttamente o indirettamente il riciclo, e acquistando a prezzo ancora più basso la materia prima rigenerata.
Non è un dettaglio di poco conto. Anzi, suggerisce la presenza di un certo margine di manovra per le aziende. Un margine per guadagnare, per trasformare i rifiuti in una risorsa.
Le dinamiche del riciclo, e in particolare quelle della vendita, in primis tolgono le castagne dal fuoco, superando i limiti dello smaltimento classico (che richiede allocazione di risorse umane e finanziarie) e in secondo luogo generano una entrata non irrilevante.
Se si guarda alle quotazioni dei materiali ferrosi, sulle prime, si potrebbe rimanere delusi. Tuttavia, è sufficiente fare due calcoli per comprendere la reale entità del guadagno. D’altronde, persino la più piccola delle fabbrica produce quantità ingenti di rifiuti ferrosi.
Perché affidarsi a EcoSchino
Per partecipare attivamente al circuito del riciclo, che a sua volta fa parte dell’economia circolare, è necessario scegliere i partner giusti. In questo caso, la ditta cui vendere i rottami ferrosi. Solo una ditta affidabile, trasparente nell’elaborazione dei prezzi rappresenterà una risorsa per trasformare un rifiuto in un guadagno e, allo stesso tempo, un contatto efficace per accedere alla materia prima rinnovata.
Tra le ditte certamente più efficienti spicca EcoSchino. Si occupa principalmente di acquisto dei rottami ferrosi, che pesa e paga nell’immediato, prendendo come riferimento le quotazioni più aggiornate. EcoSchino, in seguito, vende i rottami alle società impegnate nel riciclo, che a sua volta rivende alle aziende. Funge quindi da connettore efficiente, da elemento di contatto tra chi necessita di materia prima e chi, attraverso l’attività di riciclo, la produce.
EcoSchino, c’è da dire, si occupa anche di rifiuti speciali. Non si limita solo ai materiali ferrosi ma accetta anche i rifiuti in plastica, carta, fibra di legno etc. Accetta persino i RAEE, i cosiddetti rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Esse rappresentano una parte consistente dei rifiuti, se si considera l’obsolescenza programmata di computer, palmari, cellulari, tablet etc. Non è un dettaglio di poco conto: i RAEE sono infatti molto difficili da smaltire.
Michela Pavini
Editor della sezione aziendeAmo scrivere di digitale e di tutto quello che è collegato allo sviluppo aziendale. Autrice di guide e approfondimenti su 7thfloor.it, nei fine settimana parto alla scoperta delle bellezze che l'Italia e l'Europa nascondono.